Il viaggio della filosofia attraverso l’Odissea

Martedì 24 Ottobre alle ore 17.00 presso la libreria Friuli, si è svolto l’incontro per la presentazione del libro “Itaca, infine. Saggi sull’«Odissea» e la filosofia dell’immaginazione” di Paolo Spinicci con la partecipazione di Linda Napolitano, filosofa dell’Università di Verona.

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La conferenza si è aperta con la presentazione di Luca Taddio dei due ospiti, per poi continuare con l’intervento dell’autore che ha iniziato a parlare del significato filosofico che può contenere l’Odissea. Comincia definendo questo poema omerico come una riflessione di natura esistenzialistica che gioca su tre antitesi. La prima è basata su due concetti: la vita come qualcosa senza aggettivi, anonima e l’esistenza come un fatto individuale. Il mare e la navigazione invece sono i protagonisti della seconda:  il primo lo intende come una sorta di grande e oscuro animale su cui poggia la vita, ma che ci permette comunque di aprirci una rotta, mentre la navigazione è il senso che attribuiamo a questo nostro viaggio che ha l’obbiettivo di tracciare un percorso netto nella nostra esistenza. L’ultima antitesi esposta da Paolo Spinicci è quella del rapporto tra ricordo e dimenticanza. L’Odissea infatti è il poema del ricordo e della volontà di ricordare ma anche della dimenticanza poiché i luoghi di quest’ultima sono infiniti, basti pensare agli episodi di Circe, Eolo e Polifemo. Il professore conclude dichiarando che la vita si fa esistenza nella narrazione del nostro passato, confrontandola con l’esperienza di Ulisse.

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Ha preso la parola dunque Linda Napolitano, che ha esposto l’importanza del “mare nostrum” facendo una distinzione tra le navigazioni tramite questo. Inoltre, utilizzando le sue conoscenze in ambito platonico ha parlato della figura di Ulisse per il filosofo greco, citando il mito di Er in cui appare anche l’eroe omerico intento a scegliere la sua vita futura. Infine la professoressa conclude  sostenendo che l’idea del conoscere è legata all’idea del ricordare.

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